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Channel: Don Giorgio De Capitani - Notizie & Politica a Tutto Campo » editoriali 2014
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Un Natale di Essenzialità…

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L’EDITORIALE
di don Giorgio

Un Natale di Essenzialità…

Per costrizione, non importa. Quest’anno il Natale l’ho vissuto in tutta la sua radicalità, ovvero nella essenzialità.
Un Natale, il mio, che non mi è parso il solito Natale. Senza perciò quell’attesa, fatta di un susseguirsi coercitivo di cose via via sempre più droganti all’avvicinarsi del fatidico giorno. Anche la ritualità o le proposte pastorali di quando ero prete di parrocchia, erano un mucchio di cose che pesavano sulla essenzialità del Natale.
So di annoiare i devoti tradizionalisti, o le vittime di sacralizzazioni pagane. Ma non per questo cedo alle loro irritazioni.
Chi ha svuotato il Mistero del Natale della sua essenzialità, riempiendolo di formalità e di esteriorità, non sono stati i pagani di ieri e di oggi, ma “i suoi”, come ripeterebbe ancora oggi l’autore del quarto Vangelo.
È vero che i pagani se ne fregano del Mistero e sfruttano le festività natalizie per fare i cavoli loro, ma è anche vero che i credenti hanno coperto di vestitini inutili il bambino Gesù che, quando venne in questo mondo, era rivestito solo della essenzialità divina, pur nella nudità della carne umana. Essenzialità d’essere e nudità materiale!
Quando sento certi preti incolpare il paganesimo moderno di aver distrutto il Mistero del Natale, mi viene tanta tristezza al pensiero che anch’io come prete ho contribuito, in quanto ministro della religione cattolica, a tradire quel Bambino, trattandolo come un bel giocattolo senza vita, utile per strumentalizzare le anime.
Anche quest’anno, In un giorno, quello di Natale, mi è sembrato che il mondo diventasse quasi tutto migliore, e poi, già la sera, tutto come prima. Perché ogni anno si ripete la stessa illusione?
Non credo neppure che il giorno di Natale lo si debba vivere in un eremo. Fortunati, comunque, coloro che se lo possono permettere. Il Mistero, nella sua essenzialità, va colto e vissuto nella quotidianità, nella più dura ferialità.
Cristo inizia a nascere il giorno dopo la sua nascita storica. Il Cristo della fede è il Cristo dei mistici, ed è il Cristo della Storia di Dio, che non si aggrappa alle commemorazioni liturgiche, ma a quella fede quotidiana che vede oltre il trascorrere del tempo, o le vicende storiche.
Da duemila anni, la Chiesa ha trascurato il Cristo della fede, aggrappandosi al Cristo storico, scambiando i miti per fatterelli edificanti, attorno a cui ha costruito, lungo i secoli,  poesie e leggende. Un mucchio di bugie!
27 dicembre 2014 
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

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